In questo Sito è ancora visibile, sulla sponda est del fiume Serio, il terrapieno su cui poggiava la passerella che univa la contrada della Biciocca con quella della Festi accorciando il percorso dei lavoratori che venivano in stabilimento dai paesi di limitrofi di Piario, Clusone, Rovetta, Sovere ecc.  Questa passerella negli anni ’50, in seguito ad una grossa piena del fiume, fu distrutta e mai più ricostruita nella sua struttura originale. Gli operai però, spinti dalla necessità di ridurre il tempo per recarsi al lavoro, s’ingegnarono per ricostruirne una, meno robusta (e a dire il vero anche un po’ pericolosa) rispetto a quella in pietra, ma comunque utile allo scopo. Questa “Opera effimera” veniva inesorabilmente abbattuta ogni autunno con l’arrivo delle piogge e dalle conseguenti piene del Serio, ma la caparbietà di avere sempre una scorciatoia per attraversare il fiume portava inesorabilmente la popolazione a ricostruirla una nuova ogni volta.

 

La passerella crollata dopo l’alluvione dei primi anni ’50.

Foto archivio Armando Tasca

Quest’immagine che racconta il lavoro di costruzione della passerella, è una delle immagini più rappresentative dello spirito del Villaggio, di quel senso di appartenenza e coesione sociale del quali sentiamo così tanto la mancanza ai giorni nostri. Uno degli interventi che riguarderanno le attività per Villa d’Arte 2023 consiste proprio nella rievocazione di questa esperienza collettiva di ricostruzione. Condividere uno scopo, fraternizzare, sentirsi gruppo, partecipare, sono le parole chiave di questo progetto.

Foto archivio Armando Tasca

La passerella ricostruita offre anche l’occasione per una foto alla famiglia Tasca che così ricorda la visita dello zio venuto a fargli visita.

Foto archivio Armando Tasca

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