Presso la Stalla Casale nel comune di Villa d’Ogna, la mattina del 14 Luglio del 1944 un gruppo di ragazzi di Villa d’Ogna mentre stavano lavorando il fieno vide soppraggiungere tre autoblindo con a bordo le truppe repubblichine che avrebbero poi messo a ferro e fuoco la contrada di Valzurio nel comune di OltressendaAlta e successivamente ucciso e torturato indiscriminatamente partigiani e cittadini innocenti.
Uno di questi ragazzi era il giovane partigiano Carmelo Baronchelli che in quel tragico giorno perse la vita. Il Sito n° 53 vi conduce sul luogo dell’uccisione.
INPUTS: (14 LUGLIO)
Francesco Pezzoli testimone dei fatti racconta di quel giorno alla stalla Casale.
Nel pomeriggio del 14 luglio 1944, dopo perquisizioni, saccheggi e requisizioni, uno dei militari della R.S.I., guardando con il cannocchiale, notò del movimento nei pressi della “stalla Casale”: era il partigiano Carmelo Baronchelli, 34 anni, ex granatiere di Sardegna, reduce dal servizio militare. Carmelo stava scendendo dalla montagna in direzione del paese per assicurarsi che il suo curato, don Bonanomi, non fosse stato toccato dalle perquisizioni fasciste. Colto di sorpresa, cercò di nascondere le bombe a mano che teneva con sé, ma, dopo essere stato perquisito e disarmato, venne fucilato. Prima di morire riuscì a mettersi al collo la corona del Rosario e ad urlare a gran voce: “Viva l’Italia, viva la mia Italia”.
Riprese e montaggio video di Paolo Merelli
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